I MILLE PERCHÉ - GEOGRAFIA - LE RISORSE IDRICHE

PERCHÉ L'ACQUA CHE BEVIAMO È POTABILE?

L'acqua, questo liquido composto da due parti di idrogeno e da una d'ossigeno, è la base e la principale componente di tutti gli organismi viventi. Essa, dunque, non solo è necessaria per le creature che vi abitano ma anche per quelle che popolano le terre emerse.
Senza l'acqua nessuna pianta e nessun animale potrebbe compiere le funzioni biologiche.
L'acqua è abbondante in natura, costituendo più dei tre quarti della superficie del nostro pianeta.
In massima parte è acqua marina che, per le sue caratteristiche fisiche e chimiche, non è potabile, mentre variamente distribuita ed utilizzabile è l'acqua delle terre emerse che l'uomo sfrutta per bere e per scopi agricoli ed industriali.
La composizione chimica delle acque naturali dipende dalla natura dei terreni in cui esse scorrono o vengono raccolte e dal numero di elementi chimici in esse presenti oltre all'idrogeno e all'ossigeno. Le più importanti caratteristiche chimiche e fisiche delle acque naturali da cui dipende la loro utilizzazione sono: acidità, durezza, odore, salinità, sapore, temperatura e torbidità.
L'acidità dipende dalla presenza di acidi disciolti (carbonico, solforoso, borico, cloridrico etc.); la durezza è dovuta ai sali di calcio e di magnesio; l'odore soprattutto alla presenze di idrogeno solforato che può dipendere da gas endogeno e da sostanze organiche in putrefazione la salinità, detta anche «residuo fisso», è data dal peso delle sostanze contenute in un litro d'acqua e si può definire facendo evaporare l'acqua e seccando il residuo; il sapore, secondo le sostanze disciolte, può essere dolce, salato, acido o amaro; la temperatura dipende dalle condizioni termiche del suolo e dell'aria con cui le acque sono state in contatto: alcune acque di profondità, ad esempio, hanno temperature molto più elevate della media normale e sono chiamate «acque termali», mentre l'acqua potabile dovrebbe avere una temperatura compresa tra i 6 e i 14 gradi; la torbidità, infine, è causata da sostanze argillose e da idrossidi di ferro in sospensione.
In rapporto all'ambiente in cui si trovano, le acque naturali si dividono in meteoriche e in litosferiche: le prime traggono origine dalla condensazione del vapore acqueo atmosferico che proviene dall'evaporazione delle acque di superficie e ritornano sulla terra sotto forma di pioggia; le seconde sono sia le acque che scorrono sulla superficie terrestre sia quelle del sottosuolo.
Le acque di superficie, di cui abbiamo già parlato, sono costituite dal mare, dai fiumi e dai laghi, mentre quelle sotterranee provengono dalle acque meteoriche che penetrano nel sottosuolo attraverso strati permeabili e vengono raccolte, non appena incontrano strati impermeabili, in falde acquifere di più o di meno notevole entità.
Le acque sotterranee hanno una grandissima importanza nella vita dell'uomo. Quando sgorgano naturalmente all'esterno, possono costituire la sorgente di un fiume o di un lago e, a seconda della loro temperatura e della loro composizione chimica e fisica, possono fornire acque termali o minerali. Se poi la falda acquifera viene a formarsi in uno strato sotterraneo a conca può essere raggiunta grazie ad un pozzo artesiano o modenese.
Questi pozzi, scavati in luoghi opportuni, permettono di portare alla luce l'acqua sfruttando il principio dei vasi comunicanti oppure utilizzando delle pompe.
Per potere essere destinata ad uso alimentare l'acqua deve possedere determinati requisiti di purezza, oltre a certe particolari caratteristiche chimiche e fisiche.
Per quanto riguarda la purezza, non deve contenere un'eccessiva quantità di batteri e per nulla germi patogeni che potrebbero provocare e diffondere malattie epidemiche.
Perciò deve essere sottoposta ad esami chimici e batteriologici, unitamente al terreno in cui scorre o è raccolta.
L'esame chimico deve stabilire se vi siano sostanze, organiche o inorganiche, che rivelino la possibilità di inquinamento causato da infiltrazioni di rifiuti animali, quindi se vi siano sostanze minerali di per sé dannose. L'esame batteriologico, infine, deve stabilire il numero dei batteri contenuti nell'acqua e ricercare i microbi patogeni (ad es. i bacilli del tifo, della dissenteria, ecc.).
Non sempre le acque destinate ad usi alimentari, specialmente quelle di superficie, presentano tutti i requisiti di purezza richiesti.
Perciò, prima di essere distribuite, devono essere sottoposte a speciali trattamenti tesi ad una completa depurazione e, se necessario, ad un arricchimento delle proprietà fisiche e chimiche. Tali trattamenti comprendono operazioni di chiarificazione, di filtrazione e di sterilizzazione. La chiarificazione si ottiene lasciando riposare l'acqua in grandi bacini affinché depositi a poco a poco le sostanze intorbidanti in sospensione la filtrazione si effettua facendo passare l'acqua attraverso letti di granuli di sabbia e di carbone; la sterilizzazione si può ottenere con mezzi chimici e fisici: nel primo caso si aggiungono all'acqua sostanze ossidanti (ozono, cloro e composti del cloro) che, producendo ossigeno, fanno sì che esso distrugga le sostanze organiche esistenti e quindi anche gli eventuali microbi, mentre nel secondo caso si porta ad ebollizione l'acqua per uccidere col calore ogni germe patogeno.
L'ebollizione presenta però l'inconveniente di eliminare i gas disciolti e di intorbidare l'acqua, provocando la precipitazione del carbonato di calcio e alterandone perciò il sapore e la digeribilità. All'ebollizione si preferisce, quando è possibile, l'azione microbicida delle radiazioni ultraviolette facendo passare l'acqua davanti a lampade a vapori di mercurio o immergendo queste nell'acqua.
La falda freatica

PERCHÉ BEVIAMO L'ACQUA MINERALE?

Le acque sotterranee che sgorgano spontaneamente in sorgenti naturali e che posseggono caratteristiche fisiche e chimiche tali da poter essere considerate in possesso di virtù terapeutiche, si chiamano «acque minerali» e rivestono particolare importanza sia dal punto di vista medico che da quello commerciale.
Esse risultano molto utili al nostro organismo grazie all'insieme delle varie sostanze minerali disciolte e soprattutto grazie alla loro purezza dal punto di vista batteriologico.
Le acque minerali, a seconda delle sostanze che hanno disciolte in sé, vengono divise in acque salse (ad es. salso-solfato-alcaline, salso-bromoiodiche, ecc.), acque sulfuree che sprigionano il caratteristico odore di uova marce a voi senz'altro noto, dovuto alla presenza d'idrogeno solforato, acque arsenicali, acque bicarbonate, acque solfate ed acque ferrugginose di colore rosso a causa della precipitazione, a contatto con l'aria, degli ossidi di ferro in esse disciolti.